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Spettacoli, concerti, conferenze, incontri con i missionari, mostre fotografiche, momenti di preghiera e molto altro. Succederà a Brescia dal 13 al 15 ottobre. Per la prima volta il mondo missionario italiano unisce le forze per raccontarsi a tutti con linguaggi nuovi e testimoniare, nelle piazze, la gioia del vangelo. Perché la missione è ancora possibile e l’ideale missionario è tuttora capace di contagiare i giovani.

Certo, la missione è cambiata e continua a cambiare. Ma portare il vangelo fino agli estremi confini della terra (“ad gentes”) non ha perso la sua forza. Tale missione va rivisitata e riformulata, anche perché la società e la cultura si trasformano. Il mondo missionario (ci dice anche l’Evangelii Gaudium) è chiamato a trovare nuove vie per comunicare il vangelo, evitando di cedere all’autoreferenzialità, ma anche alla tentazione di diluire il messaggio per renderlo più “accettabile” alla mentalità comune.

 

Dentro questa cornice, allora, il Festival della missione vuole essere anzitutto un’occasione con la quale il mondo missionario si propone positivamente per quello che è. E lo fa in piazza, nei luoghi della vita quotidiana di una città. Non si tratta di esibizionismo, né di trionfalismo, ma di servizio. Ancora oggi, nonostante un’indubbia crisi numerica, in giro per il mondo ci sono bellissime e provocatorie esperienze di vita missionaria: sarebbe un peccato di omissione non renderle evidenti per gli uomini e le donne di oggi. Inoltre, vorremmo condividere le “buone pratiche” della missione: proposte culturali e di animazione, iniziative e progetti, campagne di sensibilizzazione, libri, mostre e tutto ciò che le varie componenti del mondo missionario hanno realizzato.

 

Una cosa è certa: tutto questo deve avvenire in un contesto laico, per evitare di parlarci addosso. Non quindi l’ennesimo convegno dove, a porte chiuse, si parla in ecclesialese, ma in piazza, provando a sperimentare linguaggi nuovi. Da qui la scelta della formula del festival.

 

E c’è anche un’altra sfida: lavorare insieme. Questo evento infatti è promosso dal CIMI (Conferenza istituti missionari italiani), Fondazione Missio e diocesi, oltre che da un numero crescente di partner, tra cui i missionari saveriani di Brescia. Desideriamo fare un festival insieme, sapendo che la missione non è “cosa nostra”, ma opera Sua. Vivremo perciò questa opportunità come una palestra di comunione, dove le differenze sono ricchezza da condividere a beneficio di tutti. Se questo evento e la sua comunicazione saranno frutto di un lavoro di squadra, dove ogni carisma è valorizzato, il Festival potrà diventare una testimonianza significativa e già “missionaria” in sé.

Il programma dettagliato del Festival, che ha come significativo sottotitolo “Mission is possible”, è in via di definizione, ma già diversi “ingredienti” sono stati messi a fuoco. Sin da ora, è possibile trovare informazioni sul sito www.festivaldellamissione.it. Tutti sono invitati a seguire e promuovere il festival attraverso i canali Facebook, Twitter e YouTube.



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