“Quando eravamo giovani…”. Ormai questo sta diventando il ritornello della nostra storia. E così inizia quest’articolo. Una volta, “quando eravamo giovani”, c’era una poesia di D’Annunzio che immancabilmente imparavamo a memoria all’inizio dell’anno scolastico: “Settembre, andiamo, è tempo di migrare”.
Un verso che potrebbe essere la nota caratteristica di questo inizio d’autunno, che coincide con il mese tradizionalmente missionario. L’inizio di quella poesia richiama non solo il comando di Gesù all’origine della missione (“Andate e fate discepole tutte le nazioni…”), ma anche l’ora di rimetterci in movimento: un nuovo anno di lavoro si apre, il 2020-21. Tempo di programmi e di iniziative pastorali.
Forse l’arrivo dell’autunno suggerirebbe di restare tranquilli a casa dopo i giorni delle ferie e delle vacanze, segnati da passeggiate ed escursioni; sembra quasi un invito a vivere nell’interiorità… Ma per noi è l’ora di riprendere le attività missionarie, quel lavoro che mira a far conoscere il vangelo di Gesù che annuncia la speranza alle comunità in mezzo alle quali viviamo, a quelle comunità che ci chiamano e chiedono la nostra collaborazione pastorale.
“Andate in tutto il mondo…”. Questa parola detta duemila anni fa risuona sempre nel cuore di noi missionari, anche quando siamo “obbligati” a restare qui in Italia e risveglia la nostalgia della missione che abbiamo servito in Africa, in Asia o in America Latina. Noi ne sentiamo ancora l’urgenza perché “la missione è ancora all’inizio”, diceva profeticamente, venticinque anni fa, Papa Giovanni Paolo II. E noi ci rendiamo conto dell’attualità di queste parole, anche qui nel nostro mondo occidentale.
In questa stagione di faticosa ripresa dopo il lungo lockdown, il confinamento impostoci dalla pandemia da marzo a maggio, sentiamo che c’è bisogno del vangelo della speranza. La speranza ci aiuta a riprendere gli impegni e a superare la paura che attanaglia il cuore di molti fratelli e sorelle.
Conosciamo parecchie persone che non riescono a dimenticare questa brutta stagione e hanno paura a uscire di casa, a mescolarsi con gli altri, perchè temono di essere contagiate anche dalle persone amiche. Se ci riflettiamo a mente fredda, capiamo che tale paura è esagerata, ma… Per questo abbiamo bisogno di un supplemento di fiducia. “Non temete!”, ripete il Signore nel Vangelo. E questo è quello che noi vorremmo trasmettere a tutti i nostri amici.
Di solito, in questa stagione, noi saveriani organizzavamo la Festa degli amici e la nostra Casa si riempiva di voi. Il ricordo di quelle feste ci riempie di nostalgia, perchè quest’anno non ci è permesso farlo: il distanziamento sociale e le misure precauzionali predisposte dall’autorità ce lo impediscono. Quanto ci costa! Quella giornata ci ripagava di tante fatiche, perché la nostra casa risuonava delle vostre voci, delle risate, dei canti e della fisarmonica di p. Franco, dei vostri abbracci e sorrisi… Era davvero una festa.
Dall’accoglienza all’incontro con un missionario reduce da poco dalla missione, la giornata si concentrava nell’Eucaristia e si prolungava attorno alla mensa in fraternità. Era l’occasione per ricordare i missionari passati o lontani ed era anche l’occasione per esprimere la vostra vicinanza concreta, perché lo sanno tutti che noi missionari viviamo della generosità dei nostri amici.
Davvero il Covid-19 ci ha fatto tanti danni che vediamo a poco a poco. Ci consoliamo, perché le nostre consuete attività stanno riprendendo anche se in dimensioni ridotte rispetto al passato. Non ci lasciamo sconfortare, perché sappiamo che la Provvidenza del Padre celeste c’è e non ci abbandona.
Vi auguriamo un buon mese di ottobre che rinnovi in ciascuno di noi quel desiderio di far conoscere Gesù e il suo vangelo e di collaborare con i missionari che hanno questo compito: essere nel mondo, vicino e lontano, i portatori della speranza e della fiducia, perché cresca quell’unica grande famiglia umana, come desiderava mons. Conforti, scopo della nostra famiglia missionaria. E se passate per Tavernerio… noi siamo qui e vi accoglieremo con gioia.
