PAULILATINO INCONTRO EX APOSTOLINI DI MACOMER
Chi è stato saveriano lo rimane per sempre
Magnifica giornata a Paulilatino, sole freddo e cielo luminoso, il 20 aprile scorso. Ci siamo ritrovati in Piazza San Teodoro, davanti alla chiesa parrocchiale, una cinquantina di persone, accompagnati da mogli e altri familiari, ex apostolini Xavier, studenti a Macomer e Cagliari tra gli anni Cinquanta e Settanta del secolo scorso. Siamo arrivati da tutta la Sardegna, Gallura, Logudoro, Marghine, Campidani, Trexenta, Sarrabus, Marmilla, Sulcis, Ogliastra, Mandrolisai, Barbagia. Ciascuno con una storia individuale però compartecipi, a distanza di oltre mezzo secolo, di uno stesso sentire. Chi è stato saveriano lo rimane per sempre. Come ha detto padre Mario Mula all’inizio della sua bellissima omelia, restiamo sempre pitzinnos e pitzinnas, ragazzi e ragazze.
Grazie per l’ospitalità al parroco di Paulilatino don Simon Pedro Ela Ncogo Abang, concelebrante la messa insieme a padre Mario e padre Oliviero Ferro. Per l’organizzazione un grazie particolare a Antonio Sannia che ha saputo come chiamarci a raccolta, sostenuto in questo da padre Oliviero cui si deve tra l’altro Missionari e Missionarie Saveriani Sardi Defunti: libro di memoria storica, il fatto che ciascuno di questi nostri morti è stato fautore dello spirito della missione, segno saveriano per antonomasia. Lo stesso spirito che continua ad animare, oltre tutte le ragioni e passioni, noi che ci siamo incontrati a Paulilatino. A seguire un lieto convivio, tutte le pietanze accompagnate dall’ ottimo “Angheledda” di Luigi Caria, ex, va da sé, Xavier.
A contare come compresenza sono state le parole e i silenzi, le musiche, i canti, i conversari. In fondo, per riprendere il motivo portante dell’omelia di padre Mario Mula, in partenza per la Colombia, il suo luogo di missione, e a commento della lettura dagli Atti degli Apostoli dove si parla di Pietro che risuscita Tabita, quanto abbiamo vissuto a Paulilatino è il miracolo dell’incontro che sempre si rinnova. Pure la visita al cimitero del paese, la memoria di Serafino Muscas e di padre Salvatore Mellai dice di quanta poetica e prospettiva aurorale, l’organizzazione della speranza, ci sia nella Spoon River dei saveriani.
Natalino Piras di Nuoro E Foto di Peppe Calvisi di Bitti