Riceviamo dalla nostra delegata di Cuglieri, paese fortemente colpito dagli incendi di questi giorni nel Montiferru, la toccante testimonianza di chi in questi giorni ha toccato con mano la tragedia che ha colpine centinaia di famiglie.
A tutti loro la nostra preghiera e il nostro pensiero.
"Mi piace raccontarvi un pochissimo di quello che succede qua.
Arriva la solidarietà dei sardi e italiani da tanti posti. Arrivano veterinari per curarci gli animali feriti, cosi come arrivano fieno, acqua, mangimi e materiale sanitario anche per gli animali e cibo per cani, paletti per recinzioni per sistemare gli animali all'aperto: anche quelli feriti soffrono al chiuso per il forte caldo.
Arrivano anche un’altra immensità di cose e personale che non basta una giornata per elencarle; anche se con il cuore a pezzi, si lavora per salvare il salvabile: è un via vai di tir tecnici , volontari e degli stessi abitanti di Cuglieri ; faremo anche i turni per preservare dal calpestamento ciò che rimane dell'olivastro millenario di Tanca Manna poca cosa o meglio niente: la speranza è che qualche pollone lo faccia rinascere.
Ieri ed oggi ho percorso alcune strade del territorio, poca roba, perché Cuglieri ha un territorio di 120,5 Km quadrati: è una pena vedere tanta desolazione. Sono andati bruciati ad oggi 28 mila ettari tra bosco, olivetti, frutteti e vigne, e ancora case, aziende. Solo di olivi ad oggi ne sono bruciati 300mila: io stessa ho quasi perso la casa e non ringrazierò mai abbastanza mio figlio, che mi ha aiutato nella prevenzione quando abbiamo visto che il fuoco era ormai da noi, e i vigili del fuoco che mi hanno salvato la casa: se non ci fossero stati tempestivamente non avrei più nulla. Ho perso il giardino ma è niente rispetto al dolore di chi ha perso tutto.
Siamo ancora tutti molto scossi e allerta: non si dorme. L’aria è impregnata di fuliggine.
Perché vi racconto questa piccola parte di cinque giorni di inferno (perché ancora si spengono piccoli fuochi e se ne attivano altri): perché quando ho visto tanta solidarietà ho confermato nel mio cuore ancora una volta che il Signore è grande e lo è la parte di umanità che ha creato a sua somiglianza.
L'altra cosa meravigliosa è stato il riconoscimento da parte di tutti noi così profondamente feriti, del lavoro di chi ha operato senza sosta per fermare il fuoco ( vigili, Baracelli, ecc): è partita, anche se nel disagio, un attenzione verso loro preparandogli un pasto, dando dell'acqua, qualcuno dentro il paese li bagnava con secchiate di acqua (dove c'era ancora) per aiutarli mentre affrontavano fiamme fino a trenta metri. Lavoravano con l’ossigeno ma erano stremati dal forte calore.
I vicini si sono salvati tra loro: è stato un non abbandonarci a vicenda e ora che ci pensiamo a mente fredda non crediamo quasi di essere riusciti tutti insieme a salvarci, gli uni pensando agli altri, senza far passare come accade in alcuni ignoranti, il pensiero che è il loro dovere: è dovere di ognuno di noi prendersi cura dell'umanità e della terra che ci è stata donata; è diritto di ognuno piangere finché abbiamo lacrime ed è un dovere rialzarsi perché il Signore ci ha donato la vita e lo ha fatto perché ne godessimo anche in mezzo alle tragedie e il dolore.
C'è sempre una via d’uscita e una rinascita: Lui ci dà la forza e ci tiene sempre per mano e quando siamo stanchi (come diceva la preghiera di un anonimo brasiliano) ci prende in braccio e accompagna sempre il nostro cammino anche quando perdiamo la speranza.
Scusate se vi ho inondato di parole ma vi ringrazio di cuore del vostro ascolto e preghiere...vi voglio bene"