3 DICEMBRE 2023 A CAGLIARI: INCONTRO CON LA CINA
In occasione del 3 dicembre, Festa di san Francesco Saverio (ma celebrata il martedì 5, causa concomitanza con la domenica), abbiamo invitato i sacerdoti e religiosi della Diocesi di Cagliari. Si sono presentati in 20(compreso il Vicario Generale)e con i padri della casa, eravamo in 25. Ci ha parlato della sua esperienza nella Cina il segretario generale dei Saveriani padre Luigino Marchioron. Ci ha dato una specie di decalogo, in cui riassumere la sua esperienza. 1. INCONTRARE DIO nella persona del fratello cinese. 2. ASCOLTARE E RIPETERE molte volte per imparare la lingua. Se non si ripete (come a scuola), non si impara. Non basta ascoltare, ma anche GUARDARE e RIPETERE (non solo le parole, ma anche i gesti). Ci sono 4 toni nella lingua. Fare attenzione, altrimenti si rischia di essere male interpretati. 3. UMILTA’ nell’apprendere la lingua (tono, intonazione della frase, accettare di essere corretti). Ci vogliono come minimo due anni per celebrare l’Eucarestia. 4. UMILTA’ attiva: chi deve imparare, deve lasciarsi guidare da chi mi insegna la lingua. La lingua è relazione, conversazione, rapporto. Mi devo chiedere come vedo io le persone. Devo tenere presente che c’è un codice sociale in ogni cultura. Fare attenzione, OSSERVARE con lo sguardo di Cristo. “qui ciò che conta non è il sapere, ma la vita”. Avere uno sguardo di fede con l’aiuto degli strumenti culturali. 5. FIDUCIA. Si è sempre stranieri (in Cina), in missione. Spesso gli evangelizzatori in Cina si trovano in una condizione di impotenza, confusi con altri messaggi. In Cina non c’è la preoccupazione dei numeri, delle strutture. 6.AZIONE. il silenzio e l’ascolto è già azione “tenere Cristo davanti agli occhi della nostra mente” (san G.M.Conforti). Farsi passare la smania del fare. Bisogna lasciarsi condurre dal Signore. La Missione appartiene a Gesù. Noi siamo servi. Testimoniare il Vangelo che è un dono prezioso per l’umanità. 7. ZELO-OPEROSITA’-TENACIA: si naviga a vista (porte chiuse e porte aperte). Umiltà nel saper cambiare. IL MODELLO DELL’INCONTRO E’ GESU’(il suo modo di incontrare la gente). Il missionario non deve cercare nessun interesse. 8.AMICIZIA: collaborare con tutti, anche i non cristiani, può aiutare a tessere delle amicizie. 9.STILE DI FAMIGLIA (aiutarsi vicendevolmente, come ci ha insegnato il nostro Fondatore).10. PAZIENZA E ATTESA. Autocontrollo. Se ti arrabbi, hai chiuso per sempre. Non aver paura dei tempi lunghi. Tutto questo ci ha fatto riflettere. E nella condivisione a tavola, abbiamo continuato a scambiarci le idee e ad approfondire la nostra fraternità.