Si riparte! Come sapete, il 27 novembre abbiamo ripreso il discorso delle mostre didattiche, rimasto interrotto per due anni a causa del Covid. L’ultima era stata quella sull’Amazzonia, con tante prenotazioni cancellate dall’epidemia, allora ancora in fase iniziale.
Quest’anno, la mostra ha una diversa impostazione, rispetto alle precedenti. Non prende in considerazione un unico Paese, ma tutti i Paesi attraverso la presentazione di tanti presepi, contestualizzati in diverse nazioni del mondo. E un unico motivo fa da guida sotto il titolo: “Per fare del mondo una famiglia”. Balza evidente che, partendo dalla famiglia di Nazareth, si vuole parlare della famiglia come motore centrale della società, con l’invito a costruire insieme una nuova umanità.
Alla famiglia si collegano altri temi collaterali. Nei discorsi, tenuti da papa Francesco nel recente viaggio in Bahrein, se ne evidenziano alcuni. La famiglia dice pace; egli stesso si definisce seminatore di pace, per vivere insieme un cammino nella grande casa comune, la terra. Del resto, gli Angeli nella notte del Natale di Gesù fanno risuonare il canto della pace: “Pace in terra agli uomini di buona volontà”. Ma non c’è pace senza dialogo, senza relazione, non c’è pace senza la volontà di vivere insieme come fratelli.
Nella Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo delle Nazioni Unite si scriveva che “la famiglia brilla così come un segno di speranza in un mondo che ha decisamente bisogno di imparare nuovamente ad amare”. Alcune immagini, esposte all’ingresso della Mostra, ci presentano esempi di famiglie nel mondo. Il cantico delle creature di san Francesco ci invita subito alla contemplazione dell’universo, al rispetto della natura che l’incuria degli uomini sta portando alla rovina.
L’allestimento dei presepi, più di sessanta, è opera del gusto e della fantasia di Gianni Ghedi che, con passione, competenza e anche con fatica, ha speso parecchio del suo tempo per la buona riuscita della mostra. Guide preparate, che ringraziamo, accompagneranno i gruppi e aiuteranno a capire il significato della mostra. Saranno disponibili a rispondere a tutte le domande e a soddisfare le curiosità. In particolare, ringraziamo Grazia de Giuli e Andrea Magrograssi, anime della mostra, per aver individuato temi e motivi che danno valenza e significato all’allestimento.
Non manca un piccolo mercatino. Il ricavato della vendita degli oggetti esposti andrà a favore del progetto Santa Chiara “Pro meninos de Rua”, Centro di accoglienza dei bambini di strada, ai margini della favela, sorto a monte di Banco de Vitoria (Ilheus-Brasile). Ringraziamo tutte le volontarie e i volontari che si sono resi disponibili e aspettiamo tutti voi fino al 29 gennaio 2023. L’ingresso è libero. Orari di apertura: giorni feriali 9-12.30, festivi 14-17; per i gruppi con prenotazione anche il martedì e giovedì dalle 14 alle 17. Informazioni e prenotazioni (gruppi e scuole) al 320 9712756. Buon Natale e felice 2023!