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Interculturalità, nuovo paradigma della missione: XII Simposio di Limone 2018

“La prassi interculturale come sfida missionaria. Missione e interculturalità” è il tema del XII Simposio di Limone sul Garda della Famiglia Comboniana – missionari comboniani e comboniane, laici comboniani e missionarie secolari – svoltosi dal 3 al 6 aprile. Obiettivo: riflettere sulla prassi interculturale come nuovo paradigma della missione anche in Europa, continente che comboniani e comboniane considerano ormai come “terra di missione”. Al simposio hanno partecipato anche comboniani e comboniane di altri continenti che prestano il loro servizio in Europa. Il numero dei partecipanti: 36 di 12 diverse nazionalità.

Nella prima relazione, p. Palmiro Mileto, comboniano, con una lunga esperienza accademica in Africa, ha proposto una riflessione su Le prospettive interpretative dell’interculturalità e alterità”.

Mileto ha abbozzato una grammatica dell’intercultura, definendo termini e concetti – quali pluriculturale, multiculturale, interculturale, transculturale, identità e alterità – e applicandoli alla prassi missionaria. L’interculturalità comporta un processo di decostruzione e di decolonizzazione del nostro immaginario culturale (e missionario), una conversione culturale, sia a livello personale che comunitario, spirituale e strutturale. Il destino del cristianesimo nel terzo millennio si giocherà con ogni probabilità sul complesso cantiere dell’interculturalità.

Nella seconda giornata, Gaetano Sabetta, laico impegnato in progetti missionari di dialogo interreligioso in India e docente all’Università Urbaniana di Roma, è intervenuto sul tema “Vangelo in dialogo con le culture e le religioni. Il contributo dell’incontro tra religioni all’interculturalità nella prospettiva dell’ortogenesi ecclesiale”.

Sabetta ha presentato un nuovo modello di missione – ma anche di teologia – interculturale, proprio delle Chiese in Asia, quello del “triplice dialogo” con le culture, le religioni e le povertà, che va oltre il modello dell’inculturazione. Il tema è stato approfondito in alcuni laboratori, coordinati da Carmelo Dotolo, decano della Facoltà di Missiologia dell’Università Urbaniana.

Nella giornata conclusiva, p. Giuseppe Crea, comboniano, docente all’Istituto di psicologia dell’Università Salesiana di Roma, ha affrontato il tema della “Mediazione delle identità multiculturali nelle comunità multietniche. Formazione alla mediazione culturale”. La mediazione – sostiene Crea –, inizia con la perdita delle proprie certezze, condizione sine qua non per decodificare pregiudizi e stereotipi e attivare con creatività percorsi formativi e missionari di interculturalità.

Nella fase conclusiva, p. Mario Menin, saveriano, e Yamileth Bolanos, comboniana – le due “antenne” del simposio – hanno aiutato i partecipanti ad enucleare alcune idee centrali. Ne è emersa l’importanza di favorire e accompagnare luoghi e spazi interculturali nelle realtà che ci vedono impegnati: nei rispettivi istituti missionari, nei movimenti popolari e associazioni, nelle parrocchie e diocesi, nella politica e società, tra i migranti, i poveri, i giovani, nel dialogo interreligioso.

L’interculturalità diventa così uno stile di vita e un paradigma di fare ed essere missione.



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