Filippine, la preparazione dei giovani al Sinodo
Nella parrocchia di San Francesco Saverio, a Quezon City, nella grande periferia di Manila, i giovani sono entusiasti per le attività della chiesa in vista del Sinodo a loro dedicato. Stiamo cercando di far capire a tutti quanto siano importanti i giovani per il bene e per la vita della chiesa. La nostra principale preoccupazione è rendere i leader giovanili sempre più attivi nella comunità.
Come ci chiede anche il Sinodo, le attività rispondono a un grande bisogno di formazione. Stiamo lanciando varie iniziative: incontri, il campo estivo, lo sport-fest, il team building, il circolo vocazionale... Stiamo creando un collegamento tra i nostri giovani e i popoli e le religioni del mondo. La chiesa delle Filippine ancora non dà abbastanza importanza ai giovani e non vediamo tante attività a loro dedicate. Qui, lavorare con loro è impegnativo, poiché provengono da famiglie povere e abbandonate. Desiderano una chiesa dal volto giovanile, che dia loro spazio e li sappia veramente ascoltare e comprendere, dando voce alla loro voce. Questo spazio, purtroppo, manca nella società.
I giovani si augurano che, a partire da questo Sinodo, la chiesa dia loro sempre più importanza. Essi rispondono con generosità, entusiasmo, e danno un prezioso contributo non solo alle iniziative a loro dedicate, ma anche a tutte le altre attività della parrocchia. Non mancano, naturalmente, le difficoltà. I nostri giovani vivono nella paura a causa della violenza, della droga e delle uccisioni “di stato”. Questo clima di paura è mantenuto dall’attuale presidente Duterte, per avere ordine e giustizia nel Paese.
Ma non basta che la chiesa dia spazio ai giovani. Essa affronta una sfida più grande: offrire un nuovo significato alle loro esistenze, là dove la società li emargina.
"La gioventù è la speranza della nostra patria". Questo è lo slogan trasmesso da tante generazioni. Alcuni dicono che sta ai giovani coltivare il futuro, ma ci credono davvero? Spesso, invece di incoraggiamento ricevono giudizio e condanna. Da giovani, stiamo lottando per adattarci e assumere nuove responsabilità in questa società in rapida evoluzione. Non tutti hanno la forza necessaria per resistere alle pressioni, a ciò che si aspettano da noi. Per questo, alcuni di noi, nel tentativo di scoprire ciò che è la vita, sono diventati ribelli e hanno seguito la strada sbagliata.
La chiesa è chiamata a essere il sacramento dell'amore di Dio, a insegnare ciò che Cristo ha insegnato, a vivere come Lui, a servire come Lui e ad amare come Lui. Altrettanto dovrebbero fare i giovani. Nella nostra parrocchia, si dà grande attenzione alla pastorale giovanile. Sono loro la chiesa di oggi. Da parte nostra, stiamo offrendo a tanti l’opportunità di crescere come persone e di scoprire chi sono veramente, aumentando la propria autostima. Meritiamo di essere sostenuti e incoraggiati in questo sforzo, affinché i giovani diventino la speranza del futuro e il catalizzatore del cambiamento.