Maggio per Desio e la famiglia saveriana è “Festa dei popoli”. Quest'anno, tra le numerose iniziative, i saveriani hanno dato l'opportunità a tanti amici e curiosi di riflettere sulla parola “confine”. Presso la casa dei missionari è stata allestita la mostra interculturale “Il confine... lo spazio che unisce”.
Testimonianze e immagini
Il tema è più che attuale, se pensiamo al fenomeno dei migranti. La mostra, ricca di immagini e testimonianze di missionari al “confine”, ha cercato di mettere ordine e di dare dignità al linguaggio che spesso diventa banale quando si tratta il tema dei migranti e richiedenti asilo.
I racconti dei missionari in Messico, alle prese con il flusso che dall'America del Sud e Centrale tenta di oltrepassare il muro statunitense, e dei missionari presenti al Km 48 in Thailandia al confine con la Birmania hanno aggiunto valore alle immagini, particolarmente significative, scattate da Ivan Romano lungo il confine serbo macedone e da Alex Zappalà in Cisgiordania.
Ci riguarda in prima persona
Nel tour non ci sono solo paesi lontani da noi, ma anche nazioni europee e un confine tutto nostro tra Como e la Svizzera. Qui, grazie al lavoro di documentazione di Claudio Fontana, si è potuto comprendere come il tema ci riguardi in prima persona. Anche noi, dunque, siamo chiamati a relazionarci con questo tema e non solo a parole.
Solo domenica 21 maggio, ci sono state più di trecento visite. Ma vanno aggiunti i bambini delle classi elementari che hanno visitato la mostra nei giorni precedenti la festa. Una riscoperta per la casa di Desio che solo pochi anni fa aveva già dato prova di essere in grado di organizzare mostre interculturali.
Uno stile chiaro
La mostra arrivava direttamente da Salerno, dove ormai è forte l'esperienza di progettare momenti di formazione e sensibilizzazione. Prima di approdare a Desio a marzo, il tema ha interessato 990 giovani delle scuole della vicina Lissone, perché l'esigenza di trovare spazi di formazione è sentita.
Molti sono stati i commenti lasciati sul libro firma. Ciò che colpisce i visitatori è il messaggio che arriva immediato, porta a riflessione e smuove preconcetti e stereotipi. La mostra sostiene uno stile chiaro: fare del mondo una sola famiglia.
Una di loro
Anch’io sto soffrendo.
Soffro per i bambini, le mamme, i papà che stanno dall’altra parte.
Io sto di qua, ma non sto bene:
è bello e comodo vivere in città
con case, palazzi e piscine private…
ma non sto bene perché
sono anche uno dei bambini che stanno dall’altra parte.
Martina
Storia di un sassolino
Tanto tempo fa c’era un sassolino.
Era piccolo, ma molto egoista e prepotente:
aveva voglia di sbarrare la strada alle persone.
Per farlo doveva crescere.
E così crebbe e divenne un muro invalicabile.
E se ne accorse il mondo intero…
Finché un giorno si aprì nel muro un buchetto
Due persone si guardarono attraverso quel forellino.
E il muro crollò di schianto.
Alessandro
La natura non ha confini
Io mi chiedo:
una rosa che cresce sul confine tra Italia e Svizzera è svizzera o italiana?
Perché la rosa può scegliere dove crescere e l’uomo no?
Mi piacerebbe essere una rosa,
bella e coraggiosa.
Sofia
I muri
Muri di rovi intrecciati
Muri di filo spinato
Muri di pietra pesante…
Volatili e insetti li superano.
Perché gli umani no?
Non ci serve nessuna barriera.
Omar
Muri sulla terra
Con i muri tracciamo confini sulla terra.
Non si spezzerà trascinandoci con sé?
Akram
Notti e giorni
Notti di muri che dividono gli uomini.
Notti di muri che impediscono ai bambini di giocare.
Notti di muri tra popoli in guerra.
Giorni di muri colorati.
Giorni di muri che giocano a palla con i bambini.
Giorni di muri che danno cibo a chi non ne ha.
Aspettiamo questi giorni di pace.
Filippo